Gianluca Benamati | PD: EMILIA ROMAGNA MADRE DI TUTTE BATTAGLIE, PARTITO COMPATTO
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PD: EMILIA ROMAGNA MADRE DI TUTTE BATTAGLIE, PARTITO COMPATTO

Sulle politiche attive non possiamo non sostenere la proposta di taglio del cuneo fiscale a discapito della tassa uguale per tutti. Dobbiamo puntare sullo sviluppo sostenibile facendolo in maniera organica ed economicamente sostenibile dei nostri cittadini e dalle nostre imprese.

Per quanto riguarda il Partito Democratico, si deve aprire una fase di maggiore collaborazione. L’obiettivo della forte opposizione parlamentare che stiamo portando avanti e di una intelligente azione politica non può che essere quello di causare la crisi di questo governo basato su un contratto fasullo, anche cercando di dividere i due partner di governo (che non vuole dire fare un governo con i 5 stelle, ma incunearsi nelle loro contraddizioni). Per chi come me pensa che lo sbocco naturale di una crisi sarebbero le elezioni politiche, questo appare evidente. Pero’ le elezioni non sono nella nostra disponibilità e questa maggioranza, cosi’ attaccata al potere e alle poltrone, potrebbe proseguire. Questo ci pone due temi. Il primo sono le elezioni del Presidente della Repubblica nel 2022, se vogliamo evitare che la deriva sovranista e di destra che sommerge il Paese possa portare a soluzioni che indeboliscono il quadro di tenuta democratica dell’Italia. Il secondo, le elezioni in Emilia Romagna, che diventano la “Madre di tutte le battaglie” e su cui ci si gioca il futuro ed il ruolo dell’alternativa in questo paese.

Per questo serve un partito coeso dove gli organismi abbiano la capacita’ di concentrarsi sui temi politici, senza dividersi sugli slogan, adottando anche fra di noi rispetto e mettendo al bando le inutili polemiche. Spero ne saremo capaci. La costituente deve essere un momento in cui costruiamo una visione del Paese che vogliamo concentrando la proposta su alcuni temi chiave. Per me che ho fatto del lavoro e della equità sociale la cifra della mia presenza in politica, il tema di come l’Italia svolge il suo ruolo in mondo ormai multipolare, di come compete con successo con i paesi più avanzati, cosi’ da garantire benessere e un sistema sociale di buon livello ai nostri figli, e’ un tema chiave.

Un paese povero di risorse naturali come il nostro non può che investire sullo sviluppo tecnologico e sulle risorse intellettuali. Per questo i dati Invalsi, con un 30 % di giovani che non riescono a comprendere un testo di media complessità, o la mancanza di figure di diplomati o laureati in materie tecniche, come denunciato anche ultimamente dall’AD di Fincantieri Bono, sono preoccupanti. Questo governo mette a rischio il futuro economico e serve urgentemente una chiara politica industriale come detto anche da Sala nella sua intervista di oggi.

Le perduranti crisi di ILVA – e dell’acciaio – o di Alitalia mettono in evidenza un governo incapace la cui ultima risorsa e’ sempre l’ingresso diretto dello Stato. Ma ci sono settori interi senza una seria politica di sostegno e di indirizzo, dall’auto alla chimica verde, dai biocarburanti alla sviluppo delle infrastrutture di sistema ( connessioni fisiche, autostradali o ferroviarie, ma anche digitali come banda larga e il 5G ). Serve un governo capace di decidere con visione del futuro.

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