Gianluca Benamati | GOVERNO: PD UNITO E FORTE PRECONDIZIONE PER FERMARE SALVINI
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GOVERNO: PD UNITO E FORTE PRECONDIZIONE PER FERMARE SALVINI

Questa crisi di ferragosto è una crisi pazza. Salvini la dichiara praticamente da Milano Marittima a freddo dopo due giorni che il governo Conte ha incassato la fiducia sul dl sicurezza-bis.

Il Paese è a crescita zero, con cassa integrazione che raddoppia e le crisi industriali che aumentano e con le promesse mirabolanti ( flat tax, blocco iva ecc. ) che incombono e valgono, euro più euro meno, circa 60 miliardi in legge di stabilità. Salvini lo fa con un “salto di qualità” parlando di pieni poteri o di giustizia giusta con toni illiberali. Con rapporti opachi e non chiariti con Putin. Con attorno a sé quelli che vogliono uscire dall’Euro e forse dalla UE. Adesso è ineludibile che si spieghi agli italiani come e perché nasce la crisi e quali sono le vere ragioni del comportamento schizofrenico della Lega. Perché da qui si deve ripartire: dalla chiarezza e dall’impegno serio e saggio del Capo dello Stato; per questo, pur considerando le elezioni come la via maestra, attendo le parole di Sergio Mattarella e comprendo le ragioni di chi valuta la possibilità di un governo che miri ad arginare il degrado economico e la deriva istituzionale in atto. Va da sé che anche la natura proposta per un possibile governo è fondamentale perché una combinazione di poche settimane per evitare l’aumento dell’IVA può essere perfino negativa incentivando la deriva plebiscitaria nel Paese. Mentre è diverso un patto trasparente che traguardi il 2022 per mettere in sicurezza l’economia del paese e per avviare una politica diversa basata sull’attenzione al lavoro, alla salute, alla scuola e all’istruzione, alla ripresa degli investimenti e all’equità sociale. Se questo non accadrà il confronto elettorale a ottobre è inevitabile. Oggi dobbiamo evitare beghe e personalismi e lavorare uniti, da Renzi a Zingaretti. Ho fiducia nel segretario e certamente si avvierà un dibattito vero, serio approfondito nella Direzione Nazionale che deve coinvolgere però la nostra base. La posta in gioco è troppo alta. C’è un solo modo per fermare Salvini, a ottobre come più avanti. Che il Pd rimanga unito e forte. Perché questa è la condizione necessaria per evitare che l’Italia sia sommersa da un’onda di destra estrema. Più saremo trasparenti nel percorso, più saremo onesti nel dibattito più forte sarà la nostra posizione. Sono sicuro che anche Bologna farà la sua parte.

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